sabato 25 giugno 2011

"Che cosa importa essere nati in un pollaio di anatre,
quando si e usciti da un uovo di cigno?
Ora era contento di tutte quelle sofferenze

e avversità  che aveva patito,
 si godeva di più la felicità...
E i grandi cigni nuotavano intorno a lui
e lo accarezzavano col becco.
Nel giardino giunsero alcuni bambini
e gettarono pane e grano nell'acqua;
poi il più piccolo gridò: «Ce n'è uno nuovo!».
E gli altri bambini esultarono con lui:
«Sì, ne è arrivato uno nuovo!».
Battevano le mani e saltavano, poi corsero
a chiamare il padre e la madre,
e gettarono di nuovo pane e dolci in acqua,
e tutti dicevano:
«Il nuovo è il più bello, così giovane  e fiero!».
E i vecchi cigni si inchinarono davanti a lui.
Allora si sentì timidissimo

 e infilò la testa dietro le ali,
non sapeva neppure lui cosa avesse!
 Era troppo felice,
 ma non era affatto superbo,
perché un cuore buono non diventa mai superbo!
Ricordava come era stato perseguitato e insultato,
e ora sentiva dire che era il più bello
 di tutti gli uccelli!
I lillà  piegarono i rami fino all'acqua
 e il sole splendeva caldo e luminoso.
Allora lui frullò le piume, rialzò il collo slanciato
e esultò nel cuore:
"Tanta felicità non l'avevo mai sognata,
quando ero un brutto anatroccolo!."
(tratto da "Il brutto anatroccolo"
 di Hans Christian Andersen)

Sulla riva del Lago di Annecy ho incontrato un candido cigno...





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