giovedì 12 gennaio 2017

Alla ricerca delle case di terra cruda


Oggi pomeriggio mentre sistemavo i miei album, tra  libri, disegni e colori ho ritrovato  qualche scatto di un'interessante uscita fotografica ed  una pagina sulla quale avevo trascritto le mie sensazioni.
E all'improvviso mi sono  ritrovata là, in un pomeriggio di primavera inoltrata,  a camminare tra i campi alla ricerca delle antiche case di terra cruda  ed  oggi, dopo tanto tempo, desidero  condividere con  voi le mie emozioni contrastanti e ritrovateUn abbraccio!
A presto! 


"Disabitata da chissà quanto tempo...in mezzo ai campi.
E' una delle poche case di terra sopravvissuta nelle nostre zone, preziosa testimonianza dell'antica vita contadina.
Il primo scatto è dalla strada, la fotografo dietro una ghirlanda di rami dalle foglie verde smeraldo.
Il cielo grigio è il fondale di un insolito teatro. E' un pomeriggio di maggio, il tempo è mutevole, ieri è piovuto. 
Mi avvicino alla casa di terra, attraverso un prato, mi distraggo attratta dal rosso dei papaveri appena sbocciati, qualche scatto in macro...


Poi alzo lo sguardo e la casa è lì, a pochi passi da me, mi colpisce l'immagine di un cancello arrugginito: è il confine tra il presente e il passato.



 Il nostro piccolo gruppo è impegnato a scattare foto da diverse angolazioni e punti di vista.
Mi avvicino...osservo il cortile, immagino bambini correre e giocare, immagino volti di donne, mamme, immagino uomini alzarsi alle prime luci dell'alba per andare a lavorare nei campi.
Nel cortile risuonano ancora le voci di un tempo, un saluto, un arrivederci, un conversare semplice, una risata, un segreto confidato, i sogni, il progetto di una gita in città. Rivedo i gesti di una giovane donna che stende il bucato mentre il sole gioca tra i suoi capelli dai riflessi dorati.
Dalle pieghe del tempo riemergono le immagini di due bambini, risento l'allegria nelle loro voci, stanno giocando con una trottola, si rincorrono nel chiaroscuro di luci ed ombre, una bambina con un abitino azzurro raggiunge la mamma stringendo a sé una bambola di pezza.
Il tempo è andato avanti, mi chiedo chi ha vissuto dentro di te, antica casa di terra, mi chiedo chi spalancava le finestre la mattina presto per salutare il nuovo giorno, chi stirava la tovaglia di lino per il pranzo di Natale, chi attendeva un ritorno, un bacio, un piccolo dono, chi indossava i vestiti della festa per andare a messa la domenica, chi impastava farina, acqua e lievito per preparare il pane.
La sensazione è quella di trovarsi in equilibrio tra il passato e il presente con l'unico desiderio di attraversare il tempo, lo spazio che ci divide per vedere i vostri volti sconosciuti, per chiedervi come è stata la vostra vita.
Siete stati felici, insieme, nella  casa ora silenziosa e vuota?
Vorrei ascoltare ancora le fiabe che i nonni raccontavano davanti al caminetto acceso nelle sere d'inverno, festeggiare l'equinozio di primavera con ghirlande di fiori tra i capelli e risentire il profumo delle sere d'estate illuminate dalle lucciole, la dolce fragranza dei fiori sbocciati , osservare il grano maturo ondeggiare nel vento e poi incantarmi a scoprire miriade di stelle lucenti nel blu della notte.


 Era la quotidianità preziosa nel suo semplice vivere.
La casa di terra, testimone del tempo trascorso, ora è solo un muto dialogo con la natura tra le finestre chiuse e l'edera arrampicata sulla parete.
I miei pensieri volano nel vento come delicate farfalle dalle finestre ai campi tutt'intorno..."
22 maggio 2015














2 commenti:

  1. Ciao Daniela!
    Ho scoperto oggi il tuo bellissimo blog e mi sono immediatamente unita ai tuoi lettori fissi!
    Se ti va ti aspetto da me!
    Un bacio!
    http://lamammadisophia2016.blogspot.it

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  2. Cara Benedetta,
    grazie del commento, della visita e di seguirmi!
    Verrò a trovarti presto anch'io! Un bacio!

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