Per
me Pizzamiglio era “Il Pittore”, i pittori allora li
conoscevo solo attraverso i libri di storia dell'arte delle scuole
medie. Avevo quindici anni, non avevo mai visto una mostra di
pittura, non ero mai stata in un Museo. Il Pittore, l'avevo visto da
lontano, camminava nei giardini della nostra piccola città.
Nell'immagine “flou” che ho dentro di me lo vedo avviarsi verso
il suo studio. Indossava un lungo cappotto nero ed aveva un cappello
scuro in testa; immaginavo
il suo mondo variopinto dietro tutto quel nero. Era inverno ed io
indossavo un montgomery bianco;
amo il bianco: bianco
è luce, è l'insieme di tutti i colori, bianco per me è una pagina
sulla quale scrivere, una tela sulla quale dipingere, è il candore
della neve. In quel lontano inverno mi piaceva uscire senza ombrello
e quando la neve scendeva a larghi fiocchi, mi bastava coprirmi con
il cappuccio.
Ero
una ragazzina timida e silenziosa, mi esprimevo attraverso i
disegni, amavo disegnare sulle pagine bianche, tra le mie piccole
poesie, tra le emozioni che trascrivevo ovunque...
Sognavo e guardavo scendere i fiocchi di neve, i giardini
sembravano incantati, sembravano usciti da un libro di fiabe. A volte
lo studio restava chiuso, qualcuno mi aveva detto che il pittore ogni
tanto si trasferiva a Parigi: chissà com'era emozionante la sua vita
Quel lontano pomeriggio d'inverno, freddo di neve, i libri legati da
un elastico rosso, ero appena uscita da scuola e me ne restavo lì,
con il viso appoggiato ai vetri dello studio per vedere bene le sue
opere. Una era sul cavalletto, su di un tavolino adiacente c'erano
tubetti di colore, barattoli, una tavolozza, pennelli; molti quadri
erano appesi, altri ancora posati per terra, appoggiati alle pareti.
Intravedevo vicoli, scorci della nostra città, strade conosciute, un
po' trasfigurate, angoli caratteristici, atmosfere romantiche,
lunari. Restavo là per
un eternità di tempo a sognare, ad inventare, a desiderare di
entrare in un mondo che mi affascinava; attraverso i vetri mi
sembrava di sentire il profumo dei colori ad olio mescolati
all'acquaragia.
Da allora
sono trascorsi molti anni, lo scorrere del tempo ci ha condotti ad un
caldo pomeriggio estivo, nell'ampia cucina dell'appartamento in cui
vive, in Corso Marenco, 32. Avevo già
avuto modo di conoscere personalmente il Maestro Pizzamiglio, intorno
agli anni novanta, quando entrambi facevamo parte del
gruppo di pittori del Centro d'Arte Pieve. Pizzamiglio
ha conservato la semplicità d'animo e la grande sensibilità tipica
del vero artista, ha sofferto per molte vicende dolorose della sua
esistenza, ma ha trovato nell'arte e nella fede in Dio la forza per
proseguire il suo cammino. Ho ricevuto
da lui molti consigli ed incoraggiamenti a continuare nel mio
percorso pittorico. Sono doni preziosi che conservo nel mio cuore.
Pizzamiglio oggi
ha 92 anni e nonostante le inevitabili problematiche legate all'età
prosegue con grande passione nella sua ricerca artistica. Le
sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private
sia in Italia
che all'estero. Accademico Tiberino per merito, è presente in
cataloghi, riviste d'arte e annuari tra i quali il Catalogo Bolaffi.
I pittori che predilige sono i grandi maestri dell'impressionismo
come Monet, Utrillo, Sisley, Pisarro ed i pittori italiani dell'
ottocento come Giuseppe De Nittis, Telemaco Signorini, Silvestro
Lega. Seduto
vicino alla finestra, racconta a grandi tratti la sua vita, le
vicende personali si fondono con le scelte artistiche, riemerge la
sua infanzia. Lo immagino piccolino con le matite ed i colori in mano
intento a disegnare ovunque,
riemergono lontane amicizie con i pittori locali, gli anni
della guerra sul fronte russo, sempre con i colori accanto a sé, i
concorsi di pittura, i successi, le premiazioni, il trasferimento per
alcuni anni a Rapallo, i soggetti marini, le esposizioni sul
lungomare. Malgrado il passo un po' incerto, si alza e si avvia in
corridoio e quando rientra in cucina ha le braccia colme dei dipinti
che ha eseguito recentemente: il tavolo per incanto si trasforma in
un mosaico di forme e colori, osservo e fotografo i dipinti
accostati, allineati uno vicino all'altro..... Ed
i colori come energia, come esseri spirituali che non temono nulla,
né il tempo, né lo spazio, nè il gran caldo estivo si muovono
intorno a noi. Le tecniche che
predilige sono miste: rapidi tratti di penna o di carboncino
delineano particolari sui paesaggi dipinti ad acrilico o acquerello
creando capolavori dagli intensi equilibri cromatici in stile
impressionista. Dalla sua tavolozza si schiudono angoli
caratteristici intrisi di poesia, in ogni dipinto vibrano le emozioni
dell'artista, come nei suggestivi ed incantevoli notturni dove la
luna rischiara il paesaggio di una luce tenue e misteriosa che si
riflette sui tetti delle case, sulle chiese, sulla torre del
Castello.... Nei vicoli, nelle strade rischiarate dalla tenue luce
dei lampioni talvolta si scorgono figure di uomini e donne che
camminano incontro alla vita immersi nei propri pensieri, sono figure
appena tratteggiate, quasi immagini oniriche, proiezioni della
fantasia, i loro passi lenti o affrettati, contribuiscono a portare
movimento e ritmo nelle sue opere. In
particolare, a partire dagli anni '70, ha sperimentato una tecnica
artistica che offre grande libertà d'espressione, “il monotipo”,
che ha elaborato con uno stile originale, sempre prestando attenzione
all'accostamento delle tinte secondo la teoria dei colori di Goethe. Il nostro
incontro si è quasi concluso, tra poco camminerò come una delle sue
figure evanescenti ritratte nei suoi dipinti, lungo le strade della
nostra città, sotto un cielo tinto dei caldi colori del tramonto :
giallo intenso, garanza rosa, carminio, si mescolano alle mie
emozioni. Il Maestro Pizzamiglio mi ha promesso che un giorno o
l'altro mi insegnerà la tecnica del monotipo, sono felice e curiosa
di sperimentarla... Prima di
uscire, prima di salutarci gli chiedo il permesso di fotografarlo, mi
risponde: “Mi
fotografi mentre guardo l'infinito”.
L'incontro con il Pittore Santo Pizzamiglio è avvenuto un pomeriggio estivo di tre anni fa, qualche mese prima prima della sua morte ed è stata l'occasione per fare il consuntivo di un'attività e di una vita dedicata all'arte. E' rimasta, oltre che il ricordo ed il rimpianto, una promessa: una mostra con le sue opere.
Pubblicato sull'Indicatore Novese 2014 - Annuario della vita e delle attività artistiche e culturali di Novi Ligure
Un bel ricordo che mi apre una finestra sull'universo di un pittore del quale sto scrivendo un breve profilo basandomi solamente su una decina di opere dedicate a Ovada dove Santo era nato e dove, purtroppo, pochi si ricordano di lui. Brava e grazie.
RispondiEliminaUn bel ricordo che mi apre una finestra sull'universo di un pittore del quale sto scrivendo un breve profilo basandomi solamente su una decina di opere dedicate a Ovada dove Santo era nato e dove, purtroppo, pochi si ricordano di lui. Brava e grazie.
RispondiEliminaLa ringrazio! Santo Pizzamiglio è stato un vero artista, ha lasciato un bel ricordo in tutti noi che lo abbiamo conosciuto.
RispondiEliminaBellissimo ricordo, molto profondo e sensibile
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