giovedì 19 novembre 2015

Santo Pizzamiglio - Un ricordo di tempi lontani


Per me Pizzamiglio era “Il Pittore”, i pittori allora li conoscevo solo attraverso i libri di storia dell'arte delle scuole medie. Avevo quindici anni, non avevo mai visto una mostra di pittura, non ero mai stata in un Museo. Il Pittore, l'avevo visto da lontano, camminava nei giardini della nostra piccola città. Nell'immagine “flou” che ho dentro di me lo vedo avviarsi verso il suo studio. Indossava un lungo cappotto nero ed aveva un cappello scuro in testa; immaginavo il suo mondo variopinto dietro tutto quel nero. Era inverno ed io indossavo un montgomery bianco; amo il bianco: bianco è luce, è l'insieme di tutti i colori, bianco per me è una pagina sulla quale scrivere, una tela sulla quale dipingere, è il candore della neve. In quel lontano inverno mi piaceva uscire senza ombrello e quando la neve scendeva a larghi fiocchi, mi bastava coprirmi con il cappuccio.
Ero una ragazzina timida e silenziosa, mi esprimevo attraverso i disegni, amavo disegnare sulle pagine bianche, tra le mie piccole poesie, tra le emozioni che trascrivevo ovunque... Sognavo e guardavo scendere i fiocchi di neve, i giardini sembravano incantati, sembravano usciti da un libro di fiabe. A volte lo studio restava chiuso, qualcuno mi aveva detto che il pittore ogni tanto si trasferiva a Parigi: chissà com'era emozionante la sua vita Quel lontano pomeriggio d'inverno, freddo di neve, i libri legati da un elastico rosso, ero appena uscita da scuola e me ne restavo lì, con il viso appoggiato ai vetri dello studio per vedere bene le sue opere. Una era sul cavalletto, su di un tavolino adiacente c'erano tubetti di colore, barattoli, una tavolozza, pennelli; molti quadri erano appesi, altri ancora posati per terra, appoggiati alle pareti. Intravedevo vicoli, scorci della nostra città, strade conosciute, un po' trasfigurate, angoli caratteristici, atmosfere romantiche, lunari. Restavo là per un eternità di tempo a sognare, ad inventare, a desiderare di entrare in un mondo che mi affascinava; attraverso i vetri mi sembrava di sentire il profumo dei colori ad olio mescolati all'acquaragia.
**************






Da allora sono trascorsi molti anni, lo scorrere del tempo ci ha condotti ad un caldo pomeriggio estivo, nell'ampia cucina dell'appartamento in cui vive, in Corso Marenco, 32. Avevo già avuto modo di conoscere personalmente il Maestro Pizzamiglio, intorno agli anni novanta, quando entrambi facevamo parte del gruppo di pittori del Centro d'Arte Pieve. Pizzamiglio ha conservato la semplicità d'animo e la grande sensibilità tipica del vero artista, ha sofferto per molte vicende dolorose della sua esistenza, ma ha trovato nell'arte e nella fede in Dio la forza per proseguire il suo cammino. Ho ricevuto da lui molti consigli ed incoraggiamenti a continuare nel mio percorso pittorico. Sono doni preziosi che conservo nel mio cuore. Pizzamiglio oggi ha 92 anni e nonostante le inevitabili problematiche legate all'età prosegue con grande passione nella sua ricerca artistica. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private sia in Italia che all'estero. Accademico Tiberino per merito, è presente in cataloghi, riviste d'arte e annuari tra i quali il Catalogo Bolaffi. I pittori che predilige sono i grandi maestri dell'impressionismo come Monet, Utrillo, Sisley, Pisarro ed i pittori italiani dell' ottocento come Giuseppe De Nittis, Telemaco Signorini, Silvestro Lega. Seduto vicino alla finestra, racconta a grandi tratti la sua vita, le vicende personali si fondono con le scelte artistiche, riemerge la sua infanzia. Lo immagino piccolino con le matite ed i colori in mano intento a disegnare ovunque, riemergono lontane amicizie con i pittori locali, gli anni della guerra sul fronte russo, sempre con i colori accanto a sé, i concorsi di pittura, i successi, le premiazioni, il trasferimento per alcuni anni a Rapallo, i soggetti marini, le esposizioni sul lungomare. Malgrado il passo un po' incerto, si alza e si avvia in corridoio e quando rientra in cucina ha le braccia colme dei dipinti che ha eseguito recentemente: il tavolo per incanto si trasforma in un mosaico di forme e colori, osservo e fotografo i dipinti accostati, allineati uno vicino all'altro..... Ed i colori come energia, come esseri spirituali che non temono nulla, né il tempo, né lo spazio, nè il gran caldo estivo si muovono intorno a noi. Le tecniche che predilige sono miste: rapidi tratti di penna o di carboncino delineano particolari sui paesaggi dipinti ad acrilico o acquerello creando capolavori dagli intensi equilibri cromatici in stile impressionista. Dalla sua tavolozza si schiudono angoli caratteristici intrisi di poesia, in ogni dipinto vibrano le emozioni dell'artista, come nei suggestivi ed incantevoli notturni dove la luna rischiara il paesaggio di una luce tenue e misteriosa che si riflette sui tetti delle case, sulle chiese, sulla torre del Castello.... Nei vicoli, nelle strade rischiarate dalla tenue luce dei lampioni talvolta si scorgono figure di uomini e donne che camminano incontro alla vita immersi nei propri pensieri, sono figure appena tratteggiate, quasi immagini oniriche, proiezioni della fantasia, i loro passi lenti o affrettati, contribuiscono a portare movimento e ritmo nelle sue opere. In particolare, a partire dagli anni '70, ha sperimentato una tecnica artistica che offre grande libertà d'espressione, “il monotipo”, che ha elaborato con uno stile originale, sempre prestando attenzione all'accostamento delle tinte secondo la teoria dei colori di Goethe. Il nostro incontro si è quasi concluso, tra poco camminerò come una delle sue figure evanescenti ritratte nei suoi dipinti, lungo le strade della nostra città, sotto un cielo tinto dei caldi colori del tramonto : giallo intenso, garanza rosa, carminio, si mescolano alle mie emozioni. Il Maestro Pizzamiglio mi ha promesso che un giorno o l'altro mi insegnerà la tecnica del monotipo, sono felice e curiosa di sperimentarla... Prima di uscire, prima di salutarci gli chiedo il permesso di fotografarlo, mi risponde:  “Mi fotografi mentre guardo l'infinito”.



L'incontro con il Pittore Santo Pizzamiglio è avvenuto un pomeriggio estivo di tre anni fa, qualche mese prima prima della sua morte ed è stata l'occasione per fare il consuntivo di un'attività e di una vita dedicata all'arte. E' rimasta, oltre che il ricordo ed il rimpianto,  una promessa: una mostra con le sue opere.
Pubblicato sull'Indicatore Novese 2014 - Annuario della vita e delle attività artistiche e culturali di Novi Ligure

4 commenti:

  1. Un bel ricordo che mi apre una finestra sull'universo di un pittore del quale sto scrivendo un breve profilo basandomi solamente su una decina di opere dedicate a Ovada dove Santo era nato e dove, purtroppo, pochi si ricordano di lui. Brava e grazie.

    RispondiElimina
  2. Un bel ricordo che mi apre una finestra sull'universo di un pittore del quale sto scrivendo un breve profilo basandomi solamente su una decina di opere dedicate a Ovada dove Santo era nato e dove, purtroppo, pochi si ricordano di lui. Brava e grazie.

    RispondiElimina
  3. La ringrazio! Santo Pizzamiglio è stato un vero artista, ha lasciato un bel ricordo in tutti noi che lo abbiamo conosciuto.

    RispondiElimina
  4. Bellissimo ricordo, molto profondo e sensibile

    RispondiElimina